Cosa sono gli stili di apprendimento e perché è importante conoscerli

Per stili di apprendimento si intendono le modalità personali con cui ogni singolo studente comprende, elabora e fa proprie le informazioni. Ogni persona ha cioè il proprio approccio personale allo studio o più semplicemente all’apprendimento di un concetto o di una materia nuova. Questo significa, per esempio, che in una classe ci sono tanti stili di apprendimento quanti sono gli studenti.

Per poter promuovere dunque un insegnamento efficace, il docente dovrebbe adottare una prassi didattica capace di andare incontro a tutti i suoi studenti. È naturale che l’insegnante tenda a privilegiare la modalità didattica più congeniale al suo stesso stile di apprendimento, ma questa non è sempre la scelta più efficace.

Per capire cosa sono gli stili di apprendimento e come utilizzarli in qualità di insegnante, di pedagogista, di operatore didattico o di studente leggi l’approfondimento qui sotto dell’Università Unicusano di Imperia.

Come si apprende: guida allo stile di apprendimento personale

Gli individui apprendono in maniera diversa ed elaborano in maniera diversa le informazioni. Se ci pensi, ognuno ha persino delle preferenze spaziali e temporali differenti che caratterizzano la sua modalità di studio. C’è chi preferisce studiare di sera in solitudine e in un ambiente silenzioso e chi preferisce condividere lo studio con i propri compagni e sceglie il pomeriggio presto come momento migliore.

A determinare le differenze sono anche i canali sensoriali che vengono stimolati dall’insegnante. Oggi, l’apprendimento passa per quattro canali principali che definiscono altrettanti stili di insegnamento:

  • canale verbale e visivo: è il più utilizzato nel contesto scolastico e prevede che l’apprendimento passi essenzialmente attraverso la lettura e la scrittura.
  • canale iconografico: è la base del cosiddetto visual learning in cui si prediligono immagini, disegni, fotografie, grafici, diagrammi e mappe concettuali
  • canale uditivo:  è quello che predilige l’ascolto, con il coinvolgimento diretto dello studente che partecipa a lavori di gruppo e a discussioni collettive
  • canale cinestetico: è quello che punta sulle attività pratiche secondo il principio si impara facendo

Ognuno di questi canali ha la sua strategia/e di apprendimento. Se si attiva il canale verbale e visivo, per esempio, lo studente tenderà a prendere appunti, a riassumere per iscritto  i concetti principali e a prendere nota delle istruzioni per fare i compiti. Se si attiva quello iconografico, verranno favorite strategie come la sottolineatura con colori diversi per evidenziare le parole chiave del testo o l’utilizzo di mappe multimediali per diversificare i contenuti a livello gerarchico. 

Non è finita qui. Gli stili di apprendimento presuppongono anche degli stili cognitivi, definizione con cui si indica la modalità con cui lo studente elabora l’informazione.

Gli stili cognitivi riguardano cioè il modo in cui una persona assimila un’informazione (enfatizza i dettagli, vede l’insieme eccetera), le procedure razionali che mette in atto per capire i nuovi concetti (procede per associazioni di idee o in maniera sistematica) e la modalità di memorizzazione e organizzazione dello studio che adotta (ripete ad alta voce, elabora degli schemi, fissa i nuclei più significativi di un dato argomento). Gli stili cognitivi vanno cioè da quello analitico a quello intuitivo, da quello sistematico a quello riflessivo.

Conoscere gli stili di apprendimento per aiutare gli studenti

Il ruolo degli insegnanti e dei pedagogisti è molto cambiato. Oggi, il docente non è solo colui che tramanda il sapere, ma è colui che favorisce, stimola e accompagna il percorso di scoperta e di apprendimento del sapere. A lui spetta individuare il canale o i canali giusti e adottare lo stile di insegnamento più efficace per fare in modo che i suoi studenti mettano in atto il proprio stile di apprendimento con le relative strategie.

Capire cosa sono gli stili di apprendimento consente agli insegnanti di partecipare attivamente ai cambiamenti della scuola moderna, dove sono sempre più frequenti i progetti per arginare la dispersione scolastica e per migliorare l’efficacia della didattica.

Il modello verbale e visivo basato su scrittura e lettura, per esempio, non è adatto ai bambini e ai ragazzi dislessici e a quelli vittime di un disturbo di apprendimento. Ecco perché le scuole sono alla ricerca di professionisti in grado di capire queste nuove esigenze.

Oggi, sono sempre più richiesti gli interventi attuati da professionisti esterni all’istituzione scolastica e volti a risolvere queste problematiche e a fornire consulenze per supportare studenti, insegnanti e genitori creando dei percorsi psico-educativo specifici. 

Per capire meglio come usare gli stili di apprendimento per diventare un professionista abilitato a lavorare nel contesto scolastico attuale puoi seguire il Master di II Livello in Psicologia Scolastica dell’Università Unicusano.

Il master fornisce una serie di competenze per l’analisi dei contesti scolastici e per la comprensione degli interventi psicologici da attuare. Non solo, ti permette di acquisire le conoscenze per aumentare l’efficacia della didattica e per stabilire misure di sostegno in favore della relazione scuola-famiglia. Infine, fornisce gli strumenti per permetterti di rispondere ai bisogni degli studenti vittime dei disturbi di apprendimento.


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